Testimonianze di gratitudine e piccoli suggerimenti

Ora sta bene

Nostra sorella Giovanna aveva una grave patologia gastroenterica per la quale sembrava non esserci alcun rimedio. Ci recammo in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e sulla tomba di San Pio invocammo la sua intercessione. Chiedemmo anche ai frati una preghiera.
Gradatamente Giovanna è andata migliorando ed ora sta bene, grazie alla protezione ricevuta da Padre Pio.

SORELLE CARDIA
CAGLIARI
Voce di Padre Pio

Per ben due volte

Desidero testimoniare che San Pio da Pietrelcina, per ben due volte, mi ha fatto sperimentare la potenza della sua intercessione. Una grossa cisti al seno, che i medici mi avevano consigliato di tenere sotto controllo, stava dando a me e ai miei familiari tante preoccupazioni. Presi parte con fede ad un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, e sulla tomba del venerato Padre pregai per questo mio problema. Pochi giorni dopo mi sottoposi ad una ecografia di controllo. Della grossa cisti non c'era più traccia.
Dopo alcuni mesi comparvero nel mio occhio destro due cisti. L'oculista fu del parere che le stesse dovevano essere asportate mediante un intervento chirurgico. Ero spaventata e mi rivolsi ancora al Santo di Pietrelcina chiedendogli di evitarmi l'operazione.
Un venerdì mattina volli sottoscrivere l'abbonamento a «Voce di Padre Pio». Quella stessa notte le cisti scomparvero.
Rendo grazie al venerato Padre e lode a Dio, meraviglioso nei suoi santi.

TERESA MARIA B.
S. MAURIZIO (TO)
Voce di Padre Pio

II cancro non c'era più

Sono nata a Istambul e professo religione ortodossa. Tempo fa una mia amica cattolica, al ritorno da un pellegrinaggio fatto a San Giovanni Rotondo, mi donò un'immaginetta di San Pio da Pietrelcina ed una coroncina.
Poiché lavoro in un ospedale oncologico, in quel periodo stavo assistendo una paziente malata di cancro. Vedendola in una straziante sofferenza, pensai di regalare l'immagine di Padre Pio e la coroncina che avevo ricevuto in dono. In un secondo momento chiesi scusa a quella mia amica per ciò che avevo fatto, ma lei comprese ed approvò il mio gesto.
Dopo due settimane la suddetta ammalata venne dimessa, completamente guarita. Dai test a cui era stata sottoposta risultò che il cancro non c'era più. La donna fu interrogata. Rispose che doveva la sua guarigione al venerato Padre Pio, al quale si era affidata.

DILEK YILMAZ
LUCERNA (SVIZZERA)
Voce di Padre Pio

Anche senza soldi

Giorgette, abbandonata dal marito, aveva dato alla luce Juliette, una bella bambina in buone condizioni di salute. Dopo qualche giorno, però, notò sul collo della sua creatura un "bubbone" nero. Non avendo denaro, fece uno dei suoi intrugli con delle erbe e l'applicò sulla zona interessata. Quando costatò che la tumefazione, invece di regredire, aumentava nelle sue dimensioni, si rivolse al dispensario della missione tenuto dalle suore francescane cappuccine, che le consigliarono di andare in ospedale. Giorgette passò da me piangendo e mi mostrò la bambina. Le diedi ventimila franchi cefa (circa sessantamila lire) per le radiografie ed altre consultazioni da cui risultò un tumore maligno. Era necessaria l'operazione, che costava 50.000 franchi cefa e 2000 franchi cefa al giorno per la degenza in ospedale. La donna era disperata. Ritornò da me, ma in quel momento non avevo altre disponibilità finanziarie. Le dissi: «Aspettiamo! Speriamo che il Signore mi mandi qualcosa. Intanto vai a pregare davanti alla statua di Padre Pio, nel nostro santuario. Lui, se vuole, può fare anche senza soldi». Passarono alcuni giorni. Giorgette pregava e piangeva. Una mattina, dopo la messa, mise la bambina dietro alle spalle, come fanno tutte le donne africane, e rincasò. Quando fece per adagiare Juliette sul letto, si accorse che la macchia sul collo della piccola era scomparsa. In preda alla commozione, tornò indietro e mi mostrò la sua creatura. Ringraziammo insieme il Signore e Padre Pio. L'indomani, al dispensario, i medici rifecero le radiografie e le analisi. Il male era regredito e del tumore non c'era più nessuna traccia. Stupiti, stesero una loro dichiarazione che attestava l'incredibile evento.

P. VINCENZO FEBI
MISSIONARIO NEL BENIN
Voce di Padre Pio

Nella nebbia e senza freni

Il 28 ottobre 2003, insieme ad altre 48 persone, mi recai in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Lungo la strada il pullman ebbe diverse difficoltà tanto che i viaggiatori commentarono che quel mezzo doveva "andare solo a riposo".
Sulla tomba di Padre Pio tutti ci fermammo in preghiera e al Santo affidammo U nostro viaggio di ritorno.
Quando arrivammo nei pressi di Reggio Calabria, dopo una galleria, ci trovammo davanti un banco di nebbia. L'autista, come un cieco che brancola nel buio, procedette a tentoni mentre noi invocavamo l'aiuto del venerato Padre.
Dopo essere rientrati nella sede di provenienza, apprendemmo con stupore che quel pullman... aveva viaggiato senza freni...
A distanza di tempo, sentiamo ancora il bisogno di ringraziare Padre Pio per aver fatto concludere senza danni un viaggio vissuto tra gioie ed angosce e di averci salvato la vita.

VINCENZO DI PAOLA
ISOLA DELLE FEMMINE (PA)
Voce di Padre Pio

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