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LA CASA sollievo della sofferenza

la CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA
testimonianze sull'attività del Gruppo di Preghiera "S. Rosario" estratte dal quindicinale dell' Opera di Padre Pio -  "La casa sollievo della sofferenza",

organo ufficiale dei Gruppi di preghiera.
il gruppo si riunisce tutti i sabati del mese dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (S.Rosario e S.Messa  - Chiesa della Madonna della Libera - CB). 
Ogni 23 del mese ore 16.45 (ora di adorazione), ore 18.00 S.Messa celebrata dal direttore spirituale don Mercurio Simonelli


Il Settimanale di Padre Pio e voce di
PADRE PIO

Quanto più ti umilierai, più Dio ti esalterà.

Carissimi, sono contenta di come stanno andando le cose. In anteprima vi comunico con immensa gioia che dal 20 settembre partirò per una tournée negli Stati Uniti.

Sabato 20 maggio in occasione del Convegno (al quale abbiamo partecipato) organizzato dai Medici Cattolici di Casa Sollievo (gruppo con il quale siamo gemellati), ha consegnato a monsignor D'Ambrosio un assegno di Euro 6.500 per "Due gocce di speranza". Sua Eccellenza è stato felicissimo. Mi ha detto: "Ma come hai fatto a raccoglierne tanti?". Ho risposto: "Con i miei piedi". E lui: "Ma il Signore ti ha dato dei piedi particolari".
Bene, tanto per scherzare un pò, vi racconto cosa è successo prima di far ritorno a Campobasso.
Per soccorrere una pellegrina, sono caduta in una buca dell'asfalto in prossimità del Pronto Socccorso di Casa Sollievo. Mi sono presa una bella storta al piede sinisto, e una sbucciatura al ginocchio destro.

Mi piace rammentare il pensiero dell'amico Padre Pio: "Quando non riesci a camminare a gran passi per la via che a Dio conduce, contentati dei piccoli passi ed aspetta pazientemente chi abbia gambe per correre o, meglio, ali per volare; contentati, di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diverrà ape abile a fabbricare miele... Iddio riempirà il tuo vaso del suo balsamo quando lo vedrà vuoto dei profumi del mondo e quanto più ti umilierai più egli ti esalterà. (Epist. III, p.733 - 734)".

da La Casa Sollievo della Sofferenza 1-15 giugno 2006
Brunella Pia Pavone
Responsabile del gruppo di Campobasso

Una risposta gioiosa per l'opera di Padre Pio

Una delle tante iniziative a sostegno del progetto "Due gocce di speranza", organizzate dal gruppo di preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" di Campobasso, guidato da Brunella Pia Pavone De Lisio è stata questa:

Domenica 7 maggio 2006, alle ore 17.00 - Sporting Club Contrada Colle Longo CB. Incontro di calcio: Comitato Italiano paralimpico-Sporting Club. Incontro di Judo.
Presidente del Comitato Italiano Paralimpico: professoressa Donatella Perrella. Presidente dello Sporting Club: professor Paolo Amorosa.
Presidente di Molise Emergenza: signor Gianluca Maroncelli.

Una particolare emozione e una risposta gioiosa ha suscitato l'iniziativa "Due gocce di speranza". Un progetto teso alla raccolta di fondi, promosso dalla Federazione Casa Sollievo della Sofferenza e dal Centro Gruppi di Preghiera, per l'acquisto della Pet-Tac. Un'apparecchatura indispensabile per la diagnosi precoce dei tumori.

Il Gruppo di Preghiera, grazie all'impegno della capogruppo, Brunella Pia Pavone, e della Presidente del Comitato Italiano Paralimpico del Molise, la professoressa Donatella Perrella, ha proposto un momento dedicato al gioco e alla gioia anche per i fratelli meno fortunati.

Le istituzioni hanno aderito all'iniziativa con la presenza della Presidente del Consiglio Regionale del Molise, la professoressa Angela Fusco Perrella e dell'Assessore regionale allo Sport, dottor Rosario De Mattei che, eccezzionalmente, ha arbitrato l'incontro di calcio.
Molto apprezzata la presenza di padre Marciano Morra, Segretario Generale dei Gruppi di Preghiera, e del prefetto di Campobasso, il dottor Mario D'Ambrosi, che ha testimoniato, con la sua presenza e con le sue parole, la fede in San Pio da Pietralcina.

Un ringraziamneto particolare al signor Gianluca Maroncelli, Presidente di Molise Emergenza, per aver collaborato energicamente all'iniziativa.

Una giornata di gioia e di preghiera che si è conclusa tra danze e canti di esultanza, che hanno ricaricato le persone presenti. Una testimonianza di carità espressa nel quotidiano, come scelta spntanea di condivisione dei propri mezzi e del proprio tempo attraverso il volontariato e attraverso varie forme di accoglienza.

La storia dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio è storia di impegno ecclesiale e di iniziative sociali. Una tensione logica e coerente di cattolici che intendano vivere secondo la loro fede, rispettosa dei diritti di Dio e dei diritti umani.

Il Gruppo, anche nella giornata del 7 maggio, è stato in grado di coagulare energie costruttive, dimostrando una capacità di guardare al futuro con un pizzico di speranza.
Durante il momento di preghiera, animato da padre Pierantonio Giovinetti che ha concluso la giornata, più volte è stato gridato: "Viva Gesù". E Gesù vive dove la cultura dell'amore vince la cultura dell'odio e dell'indifferenza.

"Due gocce di speranza", un'iniziativa che ricrea la solidarietà che, alla luce del Vangelo, si evolve in fraternità, come si addice ai figli di un unico Padre.

da La Casa Sollievo della Sofferenza 1-15 giugno 2006
Doretta Coloccia
del Gruppo "Padre Pio del Santo Rosario" Campobasso

GIORNATA DEL DISABILE
DOMENICA 7 MAGGIO 2006 ORE 17.00

SPORTING CLUB CONTRADA COLLE LONGO CB

INCONTRO DI CALCIO: Comitato italiano paralimpico - Sporting club
INCONTRO DI JUDO: Comitato italiano paralimpico - Sporting club

Le offerte raccolte saranno devolute al progetto: DUE GOCCE DI SPERANZA

Gruppo di preghiera "Padre Pio del S. Rosario" Campobasso
Capogruppo: arch. Brunella Pia Pavone De Lisio
Presidente del Comitato Italiano Paralimpico: prof.ssa Donatella Perrella
Presidente dello Sporting Club: prof.Paolo Amoroso

Questa creatura ha bisogno di alimentarsi, perciò essa si raccomanda alla Vostra generosità, affinché non perisca di inedia.

Ore di serenità
per i bambini della Pediatria

Brunella Pavone, architetto di professione e cantautrice per vocazione, ha fatto trascorrere qualche ora di serena letizia ai bambini della Pediatria, al Poliambulatorio Giovanni Paolo II della Casa Sollievo della Sofferenza, con i giochi di un prestigiatore portato con sé, assieme al suo gruppo di preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" di Campobasso, offrendo molti regali ai bambini ricoverati.

tratto dal n. 1 del giornale Casa Sollevo della sofferenza gennaio 2006

"BENEDICO TUTTI COLORO CHE DONERANNO ALLA MIA OPERA CHE SARA' SEMPRE PIU' BELLA E PIU' GRANDE"
                                                                                                                      
Padre Pio
 
 
Così intendiamo lo slogan 2.714 Gruppi X 2.000 €uro X la PET-TAC: che anche l'acquisto di questo strumento debba essere soprattutto il generoso risultato della collaborazione di tutti; la somma della forza dei tanti, i poveri, i piccoli e i semplici e che tutti debbano considerarla come una propria creatura; che come ogni creatura richiede all'inizio un pegno di amorevole sacrificio e ripaga poi con la gioiosa consapevolezza di avere compiuto il bene.
A ciascun Gruppo dunque affido un'esortazione: "adottiamo la Pet-Tac!", diventiamone i tutori e permettiamo che questo strumento frutto della migliore tecnologia possa aiutarci a combattere il cancro.
Se ciascun Gruppo nel corso di in un anno unirà il piccolo obolo di tanti sino a raccogliere almeno 2.000 Curo, unendo gli sforzi di tutti potremo in breve coprire l'intero costo.
Unito a questa lettera troverete anche un esemplare delle locandine che abbiamo predisposto per illustrare l'iniziativa.
Chiedo a ciascuno di farsi sensibile e consapevole operatore di una minuziosa e vasta opera di sensibilizzazione.
Il Centro Gruppi provvederà ad inviarvi il quantitativo di locandine che richiederete.

I Giovani: futuro dei Gruppi dì Preghiera

L'ulteriore priorità per i Gruppi di Preghiera, di privilegiare la pastorale giovanile a partire dal nostro Carisma specifico della preghiera, mi sollecita a rinnovare l'invito che presso ciascun Gruppo si costituisca un' "area giovani", che sappia accogliere, dia spazio e sia sinceramente aperta alle istanze di spiritualità e alle sensibilità giovanili.
Il 1° Convegno Nazionale Residenziale per i Giovani, che abbiamo celebrato nello scorso mese di luglio ha visto la partecipazione di oltre 750 iscritti, superiore alle nostre attese.
Il 2° Convegno dei Giovani si svolgerà a S. Giovanni Rotondo da Venerdì 28 a Domenica 30 luglio 2006.
Vi prego sin da ora di prenderne nota e di considerarlo un appuntamento al quale non potrete mancare. Entro il mese di febbraio avremo cura di inviarvi le note tecniche per l'iscrizione ed il programma di massima.

La Rivista "La Casa Sollievo della Sofferenza"

"La Rivista « La Casa Sollievo della Sofferenza » ... é l'organo ufficiale e unico dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio."(art.l9 dello Statuto).
Esistono, è vero, anche altre valide pubblicazioni periodiche che parlano di Padre Pio, ma ciascun membro dei Gruppi dovrebbe sentire la necessità di sottoscrivere 1' abbonamento a "La Casa Sollievo della Sofferenza" per sviluppare il senso di appartenenza alla nostra Associazione, inserirsi come protagonista nella vita dei Gruppi e infine poter seguire le proposte di catechesi e di spiritualità che pubblichiamo con regolarità per favorire il cammino individuale di formazione cristiana.
Ricordo che la Rivista si sostenta unicamente con i proventi degli abbonamenti.
Invito tutti Voi, ed in particolare i Coordinatori regionali e diocesani, a promuovere anche quest'anno la campagna di abbonamenti, sensibilizzando efficacemente gli aderenti ai Gruppi, i simpatizzanti ed i devoti di Padre Pio.
Per questo anche per l'anno 2006 prosegue l'iniziativa di offrire ai Gruppi di Preghiera gli abbonamenti in plico al costo ridotto, ma sono ancora troppo pochi i Gruppi che sinora hanno aderito.

Il Referente Informatico

II Referente informatico é una figura di primo piano nel rinnovato sistema dello scambio delle reciproche comunicazioni tra i Gruppi stessi ed il Centro Gruppi e permette di ottimizzare il flusso di informazioni, rendendole più semplici, immediate ed economiche.
Ad un anno dall 'attivazione del nostro Sito www.operapadrepio.it invito ancora i Gruppi che non avessero già provveduto, ad individuare nel Gruppo o tra le persone vicine ad esso un referente informatico.
La nostra richiesta di ottenere gli elenchi degli aderenti ai Gruppi talvolta è stata accolta con qualche riserva.
L'indicazione di tenere un registro degli iscritti è contenuta negli articoli 3 e 11 del vigente Statuto del 1986.
Per i Gruppi di nuova costituzione e per quelli che già da tempo fanno parte dell'Associazione, ma che ancora non avessero individuato il Referente informatico, riporto di seguito alcuni passaggi della lettera che ho inviato ai Gruppi di Gruppi di Preghiera in data 11 febbraio 2005, le cui indicazioni sono ancora oggi valide:
«Siamo prossimi alla ricorrenza del Cinquantesimo anniversario della inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza e da questo momento i nostri progetti rispondono ad un disegno di ampia portata.
La nostra presenza sarà sempre più vicina ai Gruppi, ed in questa visione desidero e ritengo utile potermi rivolgere personalmente a ciascuno degli iscritti alla nostra Associazione.
E' dunque necessario che, procedendo per fasi successive, possiamo realizzare al più presto il censimento degli Iscritti.
I dati raccolti saranno utilizzati solo per i fini propri dell'Associazione, con la massima riservatezza e con le garanzie previste dalla vigente normativa sulla privacy.
Si tratta di un impegno certo gravoso e complesso che si svolgerà in alcune fasi successive. Per il momento occorre mettere in pratica una prima fase.
Per rendere uniforme la trasmissione delle informazioni e facilitare il compito del Centro Gruppi, occorre che ognuno di Voi si attenga alle istruzioni riportate di seguito:
1) in ogni Gruppo di Preghiera deve essere individuata al più presto una persona che appartenga o sia vicina al Gruppo, la quale d*ora in poi sarà considerata come il Referente Informatico, e che abbia la disponibilità di un Personal Computer e sia titolare di un indirizzo di posta elettronica;
2) il Referente Informatico, per avviare il primo contatto, invierà una e-mail all'indirizzo di posta elettronica del Centro Gruppi di Preghiera:
centrogruppidipreghiera@operapadrepio.it strutturata in modo da indicare come oggetto la dicitura: Desisgnazìone del Referente Informatico, nella comunicazione il Referente Informatico segnalerà:
a)la propria e-mail; il proprio cognome, nome e indirizzo completo;
b)la denominazione del Gruppo di Preghiera, la Località, la Provincia, la Diocesi e la Chiesa presso la quale il Gruppo si riunisce.
Raccomando a ciascuno di Voi di provvedere con diligente e responsabile sollecitudine a quanto richiesto.
Se per alcuni di Voi risultasse particolarmente difficoltosa o non facilmente comprensibile la terminologia Informatica, Vi prego comunque di non sottovalutare questa comunicazione.
Potrete invece sottoporla a qualche componente del Gruppo o rivolgervi a qualcuno della Vostra cerchia familiare o di amici cbe possano esservi di concreto ausilio.

Successivamente, in una seconda fase, sarà nostra cura indicare al Referente Informatico le modalità di raccolta e di trasmissione dei dati attraverso e-mail. »
II Centro Gruppi di Preghiera saprà rispondere a qualunque Vostra richiesta di chiarimento.
Ringraziandovi per la collaborazione che certo non ci farete mancare, Vi benedico in Cristo Gesù
 

ANNO 2002
Attestato di gratitudine e benemerenza per la preziosa e generosa collaborazione con l'Opera di Padre Pio
Il Presidente
Mons. Riccardo Ruotolo
al Gruppo di Preghiera "Padre Pio del S.S. Rosario" per avere intestato un letto nella Casa Sollievo della Sofferenza con la seguente legenda:
Gruppo di Preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" di Campobasso

ANNO 2003
Attestato di gratitudine e benemerenza per la preziosa e generosa collaborazione con l'Opera di Padre Pio
Il Presidente
Mons. Domenico D' Ambrosio
al Gruppo di Preghiera "Padre Pio del S.S. Rosario" per avere intestato un letto nel Reparto di Pediatria oncologica della Casa Sollievo della Sofferenza con la seguente legenda:
Gruppo di Preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" di Campobasso

I NOSTRI RISPARMI PER I BAMBINI ONCOLOGICI DELL'OPERA DI PADRE PIO

 

Brunella Pavone, dinamica e generosa, ancora una volta è intervenuta in aiuto della Casa Sollievo della Sofferenza nel settembre scorso. Con il suo gruppo di preghiera, in pellegrinaggio da Padre Pio, ha portato anche un orcione con le offerte raccolte per il reparto dei bambini oncologici.
Ci ha tenuto a romperlo in pubblico, con un colpo di bastone, e dare così un esempio anche visivo di che cosa si può fare per il sollievo della sofferenza.

Gesù Bambino vi riempi l'animo di tutte le sue divine tenerezze. "Padre Pio Madre Mia Maria, conducimi teco nella grotta di Betlemme e fammi inabissare nella contemplazione di ciò che di grande e sublime è per svolgersi nel silenzio di questa grande e bella notte" Padre Pio
Gesù Bambino apporti al tuo cuore quella pace da te tanto desiderata, la sua stella rifulga sempre di nuova luce al tuo intelletto, il suo amore incenerisca sempre di più il tuo e lo faccia alla fine palpitare tutto per lui. Padre Pio

Guardare ai santi

 

Un giovane,frequentatore assiduo di San Giovanni Rotondo, mi confidò che quando,confessandosi, aveva detto a Padre Pio:"Padre, non riesco a vincermi, sono debole", si sentì rispondere con dolcezza: "Io sono come te". Un modo di dirgli: "Devi combattere, lottare". Ci si confessava in pubblico, in quei tempi, a San Giovanni Rotondo. Non ci si vergognava a mettere in campo le proprie colpe, e a manifestare il travaglio per non aver avuto l'assoluzione.Non so più quante persone, anche conosciute lì per lì, mi confidavano il proprio stato interiore. Un magistrato non si dava pace. Padre Pio l'aveva scacciato dicendogli: "Hai peccato contro lo Spirito Santo". Ma,anche, la gioia di un giovane dopo essere stato assolto. Uomini, donne. Con i loro problemi, le loro angosce, le loro storie. Approdano anche oggi al convento di Padre Pio. Si aprono a un confessore, cercano aiuto, consiglio, conforto. La civiltà mediatica gioca contro di loro. Ogni giorno, in televisione e sulla stampa, vip, star, starlette, persone di qualche notorietà, che ostentano felicità nel loro stato: separazioni, divorzi e ridivorzi a catena, nuovi compagni e compagne. Tutto in apparenza bello, brioso, festoso. Presentato senza ombre come naturale, ovvio. Un modo di vivere inebriante. Non certo un modello, soprattutto per i giovani. Frastornati, per di più, dal bombardamento di una impudicizia deliberatamente ostentata, in una disinibizione sconcertante, che esalta il corpo, con le sue parti anatomiche, come trofei imperituri. E le mode sguaiate, volgari, di cattivo gusto.Come si fa ad andare in giro paludati o spaludati in abbigliamenti che inviliscono la creatura umana? Ho letto di una regista che si dichiarava in difficoltà per come vestire un'attrice da prostituta, perchè tante donne in strada lo sembrano. Donne e uomini in vista che sbandierano la propria fedein Padre Pio, e poi vivono in un modo che Padre Pio non ha niente a che vedere. Appoggiati, a volte, da un buonismo che non era assolutamente di Padre Pio. Misericordioso, tutto di tutti, ma fermo nel rigore della morale. I tanti che hanno cambiato vita, mentalità, atteggiamento morale dopo averlo conosciuto, sentito, dopo essersi confessati da lui. Per rimanere nel campo dei vip, un Carlo Campanini, diventato l'apostolo della preghiera, pur rimanendo nello spettacolo.Con l'amico fraterno Walter Chiari, ragazzo buono e generoso, oltre che geniale, che non volle mai venire da Padre Pio perchè diceva: "Se vado da lui devo poi cambiare vita". Che è dir tutto: cioè l'impossibilità di barare. Non abbiamo paura di perdere amici, posizioni, vantaggi affermando una fede senza collusioni. Quello che ci serve è l'amicizia di Dio. Ma devo anche dire che i principi fermi vengono rispettati anche da chi è agli antipodi. I molloni, gli esitanti, gli altalenanti o ammiccicanti, in fondo in fondo non sono stimati. Che Oriana Fallaci abbia chiesto di andare dal Papa, ci sia andata, giorni fa, in udienza privata, lei laica dichiarata, lei intransigente su certe idee, cose, fatti, non dice niente? Il compromesso, la debolezza, il timore dell'altro, delle opinioni,delle fedi diverse, non deve albergare nell'animo del cristiano. Bisogna essere forti, sicuri in se stessi. Se si crede in Gesù Cristo, figlio di Dio. Nel suo insegnamento che, propagatosi liberamente agli esordi, professato anche con il martirio, ha portato, via via, alla abolizione della religione pagana, della coreografia dei suoi dei e riti, soppiantati dalla Croce, ed estendendosi in gran parte del mondo.

Gherardo Leone Estratto dalla rivista Casa Sollievo della Sofferenza Nr 17

Ciò che facciamo per i bambini oncologici

 

Con il gruppo continuo a venire a San Giovanni Rotondo ogni 1° venerdì del mese (da 4 anni). Ormai abbiamo quasi costituito un gemellaggio con quello che si riunisce nella Casa Sollievo.
E' molto bello toccare con mano, avvertire epidermicamente la gioia che, quando entriamo in Casa Sollievo, in chiesa, in cripta, si sente un brusio "Ecco quelli di Campobasso!..."
Riguardo all'articolo pubblicato nell'ultimo numero dell'anno scorso, dedicato ai Gruppi di Preghiera, dove dice "Ogni aderente deve avere il giornale", e soprattutto in merito al fatto che tale proposta dovrebbe estendersi ai tanti devoti, chiedo gentilmente quanto segue.
Nello scorso mese di dicembre, feci una grossa raccolta di fondi per allestire una postazione elettronica alla scuola di Pediatria oncologica.
Tantissime persone, lontane dal gruppo hanno aderito, e mi ero ripromessa che avrei loro proposto l'abbonamento (lo scorso anno ne feci cinquanta nuovi) quando voi avreste pubblicato le foto che il vostro fotografo venne a farci in tale occasione. Anche in occasione della veglia venne il fotografo, rompemmo il salvadanaio con il ricavato di euro 1000 destinati alla Pediatria oncologica, e comprammo settantadue libri di Padre Marciano Morra :"Caro amico, Padre Pio ti manda a dire.".
Ogni sabato vengo per il rifornimento spirituale, e per fare un po' di compagnia a Padre Innocenzo che, come al solito, mi istruisce eccellentemente..
Non voglio più rubarvi del tempo prezioso. Pace e bene, Brunella Pia ( mi sono aggiunta il nome Pia da sola e ne sono fiera)

La Casa Sollievo della sofferenza
1-15 febbraio 2005

DOPO IL CONVEGNO DI LUGLIO A SAN GIOVANNI ROTONDO

DEI DIRIGENTI LAICI ED ECCLESIASTICI DEI GRUPPI DI PREGHIERA

DARE SPAZlO ALLA "PAROLA", A CRISTO

 

Era la prima volta che partecipavo ad un convegno nazionale dei Gruppi di preghiera dì Padre Pio e, francamente, temevo di dover assistere a testimonianze, ricordi e quant’altro tendenti ad evidenziare più l’aspetto miracolistico di Padre Pio che quello spirituale. Fortunatamente non è stato così, grazie soprattutto alla impostazione rigorosa, seria e corretta che è stata data a questo convegno. Finalmente si è parlato di Cristo, dell’amore di Padre Pio per lui, della spiritualità ancora attuale del Santo, della sua vita così immersa in Cristo da essere stato, ed essere ancora oggi, un "mediatore" potente per la conversione degli uomini. I miei timori iniziali sono svaniti al momento della presentazione di Sua Eccellenza monsignor D’Ambrosio. Mi ha colpito il modo in cui ha iniziato i lavori: poche parole, le essenziali, per dare spazio alla "Parola", a Cristo. E poi i vari interventi: relatori eccellenti, da Sua Eccellenza monsignor Cacucci a Sua Eccellenza monsignor D’Ambrosio, da padre Livio Dimatteo a padre Gerardo Di Flumeri, che in modo chiaro ed esplicito hanno messo in evidenza ciò che i gruppi devono essere e rappresentare per la comunità e nelle parrocchie Finalmente non è stato omesso, né taciuto, quanto la figura di Padre Pio in questi anni sia stata strumentalizzata ed usata come "feticcio" sia dai media sia da certi cosiddetti "devoti". E' stato sottolineato (con coraggio) il timore che questa realtà sì sia insinuata e sì stia radicando anche nei suoi gruppi, tanto da auspicare una loro "moralizzazione": occorre ritrovare il "centro", Cristo risorto, e rifuggire da tutte quelle tentazioni sincretistiche che ci farebbero ripiombare nel paganesimo. Una constatazione triste ma purtroppo vera, tanto da essere diffusa la convinzione che a far parte di questi gruppi siano persone esaltate, problematiche e così via, perché quelle testimonianze sempre volte a soddisfare la sete di miracolismo, quella ricerca spasmodica di segni, di manifestazioni eclatanti, inquinano terribilmente la figura del Santo e di questo i suoi gruppi ne devono essere consapevoli. Obbedienza, nascondimento, umiltà, semplicità di fede e affidamento totale a Dio sono le "prerogative" che hanno fatto di Padre Pio un Santo. Egli ci ha tracciato la via, l’esempio di come camminare verso Cristo nella Chiesa. Padre Pio è un Santo "scomodo", lo è stato in vita, ancor più lo è oggi. Lui sa come correggerci da eventuali nostri comportamenti "strani" e non coerenti con l’essenza della nostra fede. E già da questo convegno è uscita tutta la sua anima, tutta la sua voce: ritornare a Cristo, camminare nella Chiesa e fare la sua volontà.

Maria Pia Mantovani Gruppo di preghiera "Maria Ausiliatrice Madre di Misericordia" di Savona

A East Brunswick-Victoria in Australia

E' NATO UN NUOVO GRUPPO DI PREGHIERA

Il 24 settembre 2002 si è svolto il primo incontro del nuovo gruppo di preghiera di San Pio da Pietrelcina, costituitosi nella chiesa di Maria Ausiliatrice a East Brunswick-Victoria, nella diocesi di Melbourne, Australia.
La santa Messa è stata celebrata dal cappuccino padre Giuliano Messina, superiore del convento di Sant’Antonio di Hawthorn, al quale porgiamo i più sentiti ringraziamenti per aver accettato il nostro invito e per aver illustrato così bene la vita esemplare del nostro amato santo Padre Pio.
I nostri più cordiali e affettuosi ringraziamenti vanno anche al nostro parroco padre Victor Ferrugia, che con entusiasmo ha appoggiato la fondazione di questo gruppo di preghiera e ha concelebrato con padre Giuliano la santa Messa di apertura.
Ringraziamo inoltre il cantante Enrico Costantini che ha accompagnato con la sua bella voce la celebrazione, e Tony Cursio per averci fatto ascoltare la bella canzone "O Padre Pio, scelto da Dio" che aveva composto insieme a Brunella Pavone, durante la sua visita a Melbourne lo scorso marzo.
La venuta di Brunella a Melbourne ha segnato un risveglio spirituale sulle orme di Padre Pio, che Brunella ci ha cantato con amore, esortandoci a formare gruppi di preghiera secondo il desiderio del Santo. Ci auguriamo che il seme che Brunella ha seminato nelle diverse parrocchie di Melbourne possa germogliare e fiorire in tanti gruppi di preghiera. A lei il nostro grazie e l’invito a tornare tra noi.

Per finire, il più caloroso ringraziamento va soprattutto a voi, cari fedeli e figli spirituali di Padre Pio:
senza la vostra numerosa e devota partecipazione non sarebbe stata possibile la nascita del nostro gruppo di preghiera.
Vi aspettiamo ancora tutti l’ultimo martedì di ogni mese.

Lina Di Nicola

GIORNI DI QUARESIMA

nello spirito di Padre Pio
di Gherardo Leone

 

San Giovanni Rotondo, 2 marzo 2003

I cristiani accostano alla comunione. "Il corpo di Cristo", "Amen". "Il corpo di Cristo". Due semplici parole. Che racchiudono tutto il Cristianesimo. Sintetizzano la sostanza della nostra fede. Basata su un corpo, che fu terrestramente vivo. Venne alla luce, concepito in modo straordinario. Si mosse tra gli uomini, dicendo loro parole insolite. Che completavano quelle dei Padri, dei Profeti. Scarnificando i poteri, gli apparati di egoismo, di ipocrisia. Esaltò la misericordia, il perdono. Privilegiò la sofferenza. Mise al primo posto la carità, condannando la sterile ricchezza. Per tutto questo fu accusato di sovvertire la Legge, di sobillare le turbe, adombrando loro un regno che spiazzava quelli del suo tempo. Fu giustiziato per togliere lo scandalo di quelle parole ingombranti, annullarle, farne perdere la memoria, per sempre. Inchiodandolo su una croce, in vista di tutti, accomunato a due comuni delinquenti, perché fosse ben chiaro a tutti che non differiva da loro. Non era un profeta, un unto di Dio. Ma un malfattore, ciurmatore e imbroglione.

5 marzo

A piedi scalzi, nei sandali tradizionali del cappuccino.Piedi vigorosi, temprati a tutti i rigori. Ma mi riesce difficile pensarli nella pioggia, nella neve, nel vento. Nel freddo di questa mattina di mercoledì delle Ceneri. Si è messo anche lui in fila con i fedeli, alla messa delle sei, dopo il vangelo, per riceverle, con un segno di croce sulla fronte all’attaccatura dei capelli. E un uomo robusto, come se ne vedevano tanti un tempo scaturiti dalla clausura dei vecchi conventi. Solidi, per aver attraversato tutti i deserti della vocazione. Dal noviziato in poi. Provati dal digiuno, dalla penitenza, dallo scavo assiduo nella propria anima per strapparne i difetti. Sotto la guida di maestri dalla figura di condottieri, che sembravano non avere necessità fisiche, di riposo, di svago, di nutrimento. Né debolezze. Né sentimenti che non fossero quelli della devozione. Scorbutici anche all’apparenza.E invece erano dolcissimi, capaci di parole, di gesti quasi infantili, di confidenze, di amicizia senza ombre. Come possiamo vedere nella corrispondenza di Padre Pio con padre Benedetto e con padre Agostino. Due autentici maestri di spirito. Tutti e due garganici. Lo stesso paese, San Marco in Lamis. Chiuso in una valle da presepe, tra dirupi, boschi, colli. Dove, come in altri paesi del Gargano, nessun progresso può annullare l’asperità dei luoghi e l’asprezza delle stagioni. Quella stessa tempra, nell’aspetto, trovo in questo cappuccino che ora, nella chiesetta antica, del tutto deserta in questo momento, fa la via crucis. Percorrendola dal lato sinistro in giù, poi risalendo a destra. Lo sguardo alla stazione affissa alla parete, una sosta davanti a ognuna. In una preghiera pacata a fior di labbra, senza inchini, genuflessioni, né particolare compunzione. Le braccia lungo i fianchi, il cordone che gli cinge la vita quasi troppo esiguo per la sua mole. In cui anche il saio appare nella sua essenzialità di sacco, che sta a malapena sulla sua persona, e mostra in fondo il collo del piede nudo. E quel fare la via crucis, così in solitudine, con quell’aspetto di viandante senza intralci terreni, all’inizio di una giornata per noi cristiani tutta religiosa, frammezzo a un mondo sconvolto da minacce massiccie di distruzione, grondante di sofferenze, col contrasto stridente degli orpelli dei festival, delle sfilate di moda, delle invenzioni di voyerismo televisivo, mi è di esempio e di speranza. E lo stesso provo vedendo, poco dopo, nella cripta di Padre Pio, anch’essa in questo momento deserta, due ragazze sedute in un angolo della panca di fondo, l’una accanto all’altra, che pregano, senza ostentazione. Con quel raccoglimento che denota un voler stare soli con la propria anima. Con pensieri, sentimenti, prospettive, aspirazioni, speranze ben diverse da quelle inutili e fatue che una cosiddetta civiltà mediatica vorrebbe imporci. In una omologazione di idee, di costumi, che purtroppo contagia anche chi dovrebbe essere all’avanguardia della autenticità della vita cristiana, in un appiattimento sciapo e melenso di fede e di pratica religiosa. Cedimenti che il Papa condanna con assillante perseveranza.

6 marzo

Sta finendo una messa in cripta. Gli ultimi fedeli si accostano alla comunione. Alla benedizione finale si fanno il segno della croce. Poi, mentre il sacerdote si allontana col calice tra le mani, si dispongono tutti in tondo tra l’altare e la tomba prendendosi per mano. Al centro della fila circolare, davanti all’urna del Gesù morto, una donna tutta ricoperta da una felpa bianca, guida una preghiera recitata coralmente da tutti. Per quanto veda da lontano, dall’altra parte come sono della tomba di Padre Pio, è distinta, giovanile. Poco più tardi, a gruppo disperso, la rivedo vicino al Centro di Accoglienza che traffica vicino a una macchina, i cui sportelli aperti mostrano un interno stracarico di roba ammucchiata. Confesso di essere costituzionalmente curioso. Già in cripta avevo adocchiato il tesserino che molti fedeli portavano al petto, con una scritta su una immagine che mi sembrava quella della Casa Sollievo.Volevo vedere da dove provenivano, ma la timidezza mi tratteneva. Solo quando ho incrociato sulla porta della chiesa un signore con quel segno di riconoscimento bene esposto sul petto ho accennato di volerlo leggere. C’era effettivamente la foto della Casa Sollievo della Sofferenza, con una frase di Padre Pio, ma non il nome del gruppo o della città. Quella macchina, ora, di modello non comune, con una grande ruota di scorta affissa dietro, poteva essere l’occasione di saperlo. Ho deviato un poco per passarle più vicino e poter leggere la targa. Ho fatto appena in tempo a vedere un MI, che la donna dalla felpa bianca si è voltata, e togliendosi gli occhiali da sole ha cacciato esclamazioni di gioiosa sorpresa. Era Brunella Pavone, una donna che dei suoi talenti di canto ha fatto un mezzo di apostolato. Dedicando tutto il tempo che le rimane dalla sua professione di architetto, di moglie e di madre di famiglia, alla testimonianza della fede: in Cristo, in Padre Pio. Senza lasciarsi contagiare dalle sirene del mondo, che vuole per la donna un ruolo di seduttrice, cucinandola in tutte le salse, vestendola e svestendola, contraffacendola, mascherandola, piegandola come un fantoccio alle proprie fantasie. Continuamente varianti. Come un semplice oggetto per il piacere, e la dannazione dell’uomo. Leggo le cronache della moda, saporitamente scritte da donne. Una, ieri, mercoledì delle Ceneri, su "Il Giornale", da Milano, di Paola Bulbarelli: "Bella. Esageratamente bella. Sexy. Che di più non si può. E' affascinante, grintosa, sicura di sé. Anche aggressiva. Quasi da averne paura. Donatella Versace ha deciso così. Ha deciso che le donne devono buttarsi nella mischia con gli occhi bistrati di nero, i capelli lisci lunghissimi che sfiorano la vita e tacchi da almeno undici centimetri". "Ha deciso così", scrive, non a caso, la brava e attenta cronista. Decidono gli stilisti per loro, maneggiandole come credono, come i tessuti, i veli, gli ornamenti delle loro creazioni. E le donne, vanitose, si lasciano andare, nel buon gusto e nel cattivo gusto, nel gradevole e nello sgradevole, nell’eticamente accettabile e nell’inaccettabile. "Gli ebrei" leggo anche nello stesso giornale, a proposito del giorno di digiuno richiesto dal Papa, "digiuneranno il 17 marzo, nel giorno dedicato alla regina Ester". La regina Ester, ebrea, sposa di Assuero, potente re di Persia, per andare dal consorte a implorare la grazia di salvare gli ebrei condannati a morte da un consigliere perfido, si preparò con grande cura per far colpo su di lui e piegare il suo cuore. "Si coprì di tutto il fasto del suo grado... Appariva rosea nello splendore della sua bellezza, e il suo viso era gioioso, come pervaso d’amore". Voler apparire belle non è peccato. Il Cristianesimo non mortifica la donna, non vuole umiliare le sue doti. Quando una ragazza che vestiva in modo sciatto andò a lagnarsi da Padre Pio perché non trovava marito, Padre Pio, che la vedeva così malconcia, sbottò in un infrenabile "Figlia mia, e acconciati ‘nu poco".

Gherardo Leone
6
marzo 2003

Riflessioni sulla Giornata della donna

IMITIAMO LE DONNE 
FORTI E CORAGGIOSE

di Brunella Pavone

Sono la quinta di nove figli. Il mio babbo Luigi scomparso circa un anno fa era di Trivento in provincia di Campobasso, indefesso lavoratore, burbero, dai modi non certo gentili, ma tanto buono e devotissimo di Padre Pio. Non ricordo mai di aver ricevuto uno schiaffo da lui. Con dolcezza mi tornano in mente le favolette ripetute centomila volte oppure quando, a due a due, ci faceva cavalcare sulle sue ginocchia. Il classico esempio di "can che abbaia non morde". Padre Pio, che lo aveva confessato e scacciato dal confessionale la prima volta, lo aveva capito bene e lo ha aiutato moltissimo nella sua lunga e penosa malattia.

La donna di oggi non è solo mamma

Mia madre, chiamata da tutti "donna Sisina" e da noi figli "mammina", è napoletana; severissima, tenace e perseverante, educata, avviata sin da piccola al commercio, intelligentissima priva di smancerie, carezze e balocchi, ma ricchissima di insegnamenti positivi. Ho cresciuto cinque fratelli maschi.Sin dal mattino (a soli 13 anni) lucidavo cinque paia di scarpe, stiravo ed inamidavo cinque collettini bianchi per la scuola e sbattevo circa dieci uova per il classico zabaione. La notte stiravo tantissimi grembiulini, camicie, pantaloni, bavette, pannolini e tutto ciò che poteva servire in una comunità di undici persone. Cuocevo due chili di pasta; di pomeriggio, insieme alle mie sorelle, rigovernavo la casa e poi iniziavo a studiare. Mia madre si interessava soltanto del commercio senza tralasciare mai la santa Messa domenicale e il Te Deum a fine anno. Era una perfetta manager. Veniva rispettata da tutti e a noi figlie toccava sostituirla anche nelle sue mansioni materne. Quando tornavo dall’università dovevo lavorare nel supermercato dei miei e nulla mi era dovuto, neanche un grazie. Ho voluto raccontare ciò non per rabbia, bensì per far comprendere che sono riconoscente ai miei genitori per l’educazione impartitami e per il loro modo di agire. Avrei soltanto desiderato quelle coccole che non ho risparmiato ai miei figli, che ringrazio di cuore insieme a mio marito per il prezioso aiuto che mi danno, soprattutto assecondandomi in questo mio apostolato di preghiera e di carità cristiana. Oggi, invece, sono tanti i ragazzi che dicono: "Debbo studiare, mamma fai tu!" senza pensare minimamente che la donna di oggi è mamma, casalinga, impiegata, medico, moglie, catechista, fa volontariato. Inoltre, spesso riveste il ruolo di moglie, amica, sorella e dev’essere sempre materna, soprattutto con il marito! Leggevo un pensiero di Padre Pio (da una figlia spirituale): Una volta mostrai al Padre un bellissimo ramo di biancospino fiorito ed esclamai: "Quanto è bello!". "Sì — disse il Padre — ma più dei fiori sono belli i frutti". Mi fece intendere che più dei santi desideri sono belle le opere.

Tante sono le donne devote di Padre Pio

Dobbiamo imitare le donne forti e coraggiose bibliche: Ester, Giuditta, nonché le figlie spirituali di Padre Pio, per il quale non bisogna essere frivole, prolisse, invadenti. "Fa’ in modo che il presente anno sia più fertile di quello scorso" (Padre Pio). "Stàccati dal mondo. Ascoltami: se una persona si annega in alto mare e una si affoga in un bicchier d’acqua. Che differenza trovi tra queste due: non sono egualmente morte?" (Padre Pio). Cleonice chiese a Padre Pio: "Qual'è la mia missione?". "Essere di esempio agli altri. Dire una buona parola a chi ne ha bisogno. Amare Dio e i fratelli" (Padre Pio). Essere coerenti è difficile! E poi, chi testimonia Cristo ha l’obbligo di perdonare, anziché di avallare e di celare situazioni che si procrastinano continuamente. Padre Pio non ammetteva mezze misure; esigeva sempre abiti modesti, lunghi, al di sotto delle ginocchia. Tante sono le donne devote del Padre e cattoliche le quali anche in chiesa fanno strazio del pudore e della decenza. Rammentiamo che san Paolo, nella lettera ai Colossesi (3,5-6), dice ".. . e soprattutto per questi peccati della carne che si scatena la collera di Dio!". Molto spesso i genitori di oggi ostentano, sull’altare, le bambine chierichetto in minigonne e pantaloncini. Alcune quindicenni e ventenni proclamano la parola di Dio indossando fuseaux attillatissimi e gonne dagli spacchi vertiginosi. In tal modo, si rende onore a Gesù, alla Madonna e a Padre Pio? Facciamoci coraggio e, agli atteggiamenti tipici dei tanti don Abbondio, difendiamo il nostro pudore e la nostra femminilità: che sia decorosa e ad immagine di Maria di Nazareth.
Prima l’anima e poi il corpo!
Padre Pio spesso raccomandava come sia d’uopo comportarsi in chiesa e come concentrarsi per accostarsi al divin Sacramento.
Quando sono in pellegrinaggio, osservo che tante donne prima di entrare nei santuari e appena ne escono, testimoniano bene il vizio del fumo, noncuranti del fatto che hanno ancora Gesù nel cuore! Quanti sono i cartelli affissi dalla Direzione sanitaria nella Casa Sollievo che raccomandano la pudicizia! Molto spesso noto che sui posti di lavoro alcune signore sono convinte di sfilare in passerella come per delle sfilate di moda, senza pensare che c’è il Direttore, l’usciere, l’ingegnere, l’infermiere, lo studioso, l’alunno, il marito della collega di stanza, il monsignore, il parroco. Per giunta, anche in piazza San Pietro, il 16 giugno in occasione della canonizzazione di San Pio da Pietrelcina, notavasi una palese differenza tra alcune responsabili dei gruppi di preghiera ed altre showiniste. Le prime erano in jeans, scarpette da ginnastica e bastoncino, le altre erano in abbigliamento da teatro.... Intelligenti pauca...

Ti affido un tesoro, sappilo tesoreggiare

Santa Francesca Romana, che Dio favoriva spesso di visioni, vide un giorno in spirito alcune donne defunte le quali in vita avevano posto una cura eccessiva nell’adornarsi i capelli, secondo la moda dell’epoca, tanto da sottrarre un tempo notevole ai doveri religiosi e a quelli del loro stato. Vide quelle anime in luoghi di pena: i loro capelli erano diventati serpenti, che mordevano di continuo il volto di quelle infelici. Viene da domandarsi: seguendo la moda di oggi, quali castighi darebbe Dio? Egli è oltremodo offeso. Afferma san Girolamo: "Una donna che dipinge il suo viso disprezza il Creatore, volendo darsi maggiore bellezza di quanta abbia ricevuto dalla natura". La mia gratitudine perenne va pure al carissimo padre Tarcisio da Cervinara (cappuccino) che dalla giovane età mi fece innamorare di Padre Pio. Non dimenticherò mai quando lo incontrai in un lontano giorno del 1989, a San Giovanni Rotondo, in santuario, dal corridoio che va dalla sagrestia alla Sala della riconciliazione. Il mio primo padre spirituale, vedendo le mie labbra ben pitturate, con uno sguardo glaciale e disgustato, mi apostrofò così "Pulisciti ssu musse!". I suoi occhi dallo sguardo penetrante e la sua anima bella e vicina al Padre in un attimo mi fecero capire tante cose! Man mano incominciai ad eliminare tante vanità femminili, quali profumi, gioielli, lusso sfrenato, pellicce, suggerite soprattutto da "mamma televisione". Quante donne, invece di dedicarsi alla preghiera, passano interminabili giornate davanti al televisore schierandosi e prendendo parte alle sciocche telenovelle interminabili oppure agli spettacoli già organizzati, commediati e pagati profumatamente, oppure affollano le scuole di ballo assecondando le mode del momento. Affolliamo le chiese, le parrocchie, gli oratori, i condomini, ostentiamo nelle nostre mani il santo rosario! "Ti affido un tesoro, sappilo tesoreggiare. Aiutiamo le anime del purgatorio, svuotiamo quel carcere" (Padre Pio). Donne forti, donne belle, soprattutto "dentro", donne intelligenti, donne di preghiera, donne in carriera, questa è la nostra giornata, riappropriamocene, non facciamocela sciupare dal consumismo, dall’aggressività delle sex simbols, dalle donne "calendario" che si definiscono devote di Padre Pio e che vengono a San Giovanni Rotondo per motivi che conosciamo abbastanza bene. Ora va di moda sfilare a San Giovanni Rotondo, il successo è garantito!

Regaliamo il sorriso, la gioia, il buonumore

La nostra mimosa sia rappresentata dal buonumore. Sorridiamo, via dai nostri volti la tristezza! Ammonisce San Pio: "La tristezza è la morte lenta dell’anima e non è utile a nulla". Quando la mattina alle 6,30 esco di casa per recarmi ad ascoltare la Messa, saluto tutti con il classico "Pace e bene" cominciando dallo spazzino o adesso, spazzina. Dobbiamo regalare il sorriso, la gioia, l’entusiasmo e non l’usuale malumore: "Sempre peggio! Che si campa a fare? Un’altra giornataccia!". Imitiamo padre Innocenzo (cappellano della Casa Sollievo. NdR) che risponde a "Come va?" "Sempre meglio". "Padre, ma come arriva in convento? L’accompagno?". "Io ho le ruote di scorta!". "Padre, ha sofferto per l’intervento alla gola?". "Ho sofferto tantissimo ma sono felicissimo perché ho potuto sperimentare in piccolo la sofferenza di Gesù". Noi spesso ci lamentiamo. Rispondiamo così: "Oggi va meglio di ieri e domani andrà meglio di oggi". Ogni anno, l’8 marzo predispongo un pellegrinaggio e vi assicuro che tutti i cuori dei partecipanti, compresi i mariti ed i fidanzati, si impreziosiscono di una ricchezza spirituale che sostituisce le preoccupazioni mondane. Lo spirito è portato a cercare i valori eterni. Il cuore è pago e il mondo futuro appare in una visione carica di armonia e di pace. Le nostre mimose diventino gli epistolari di Padre Pio, di santa Teresina, di santa Chiara, di Cleonice e ci arricchiremo di un tesoro unico trovando le risposte ai nostri quesiti.

Sana sana e santa santa

Donne, desidero invitarvi ad un raduno meraviglioso, vi lancio una sfida: organizziamo non la festa della donna, ma la "Giornata della donna", a San Giovanni Rotondo da Padre Pio il prossimo 8 marzo? E vedrete. Ci sentiremo più unite, più ricche, più belle, più solidali e soprattutto cercheremo di testimoniare Gesù e gli insegnamenti del nostro amato crocefisso senza croce. Inoltre, il nostro pensiero andrà a quelle creature, piccole, giovani o adulte, che vengono sfruttate, violentate, schiavizzate, bistrattate, in diverse zone del mondo. Non trascureremo di pregare per le nonnine anziane relegate in case di riposo o istituti di assistenza o sole in casa a trascorrere gli ultimi anni della loro vita, lontano dai propri affetti, dai propri cari che le dovrebbero circondare di cure e di rispetto. La loro saggezza è come un faro che ci guida verso il cielo, i loro capelli candidi sono simboli di semplice innocenza (quella dei bambini); la legge di Dio; i loro sguardi sono dolci e imploranti amore. Perché trascurarle, abbandonarle, dimenticarle? Chi ama gli anziani e dona loro un raggio di gioia, un po’ di comprensione o di compagnia, un piccolo dono, un gesto gentile, lo riavrà senz’altro nella sua vecchiaia, perché acquisterà meriti dinanzi all’Altissimo. "Non ci rimane, quindi, che stringerci intorno alla "dolce Mammina", come la definiva il nostro Santo, affinché ci guidi e ci accolga sotto il suo celeste manto. Concludo con una frase tipica che ogni giorno mi ripete il caro don Raffaele Bove di Campobasso, sacerdote disponibile, confessore instancabile, pastore di forte sensibilità, figlio spirituale di Padre Pio: "Sana sana e santa santa", e con la frase che spesso mi ripete padre Innocenzo: "Volli sempre volli, voglio sempre voglio, fortissimamente voglio".

Pace e bene.

Brunella Pavone

Perchè canto di Brunella Pavone a cura di Gherardo Leone

Da diversi anni, seguendo gli insegnamenti del mio Padre Pio, ho creduto opportuno non vedere più la televisione. (Padre Pio non era contrario al progresso della scienza e della tecnica, ma da buon profeta, aveva previsto che la televisione avrebbe sostituito il tabernacolo). Non condividendo il cattivo uso della televisione, a mio avviso, penso che nelle famiglie ci dovrebbe essere un'educazione che miri a scegliere insieme, a riflettere e a capire come può essere determinante decidere se vedere o no alcuni programmi televisivi che certamente turbano la nostra fragile psiche e ancor più quella di tanti bambini (Guai a chi scandalizza i più piccoli!...). A volte il contenuto delle canzoni volgari o senza senso mi disturba tanto, e penso che il canto dovrebbe servire a trasmettere messaggi positivi e non ad alterare le menti e i sensi. La musica e il canto sono sublimi se toccano l'intimo umano. Il cuore umano è fatto per non restare vuoto: ha bisogno di essere riempito. Io ho provato a riempirlo con tanti messaggi ispirati musicati. Nella mia esperienza ho costatato che tanti portano con sè (dopo i miei concerti) qualcosa su cui pensare, su cui riflettere e progettare...per cui vivere in una dimensione diversa. Con alcuni miei canti cerco di far comprendere soprattutto ai giovani che nel tabernacolo c'è Gesù vivo, che ci ama, ci attende tutti i giorni. C'è Gesù che vuole essere nostro amico, il nostro confidente che vuole suggerirci tante belle cose, che vuole donarci tutto il suo amore. Spesso ho modo di constatare che sono tanti coloro che vanno in chiesa soltanto la domenica e, spesso, non gli si rivolge neppure lo sguardo. Noi dovremmo educare i giovani a vivere "alla presenza di Gesù" fin dalla più tenera età. Fissando il tabernacolo con gioia; pensando che Gesù è lì vicino a noi, riusciremo a comprendere che Egli ci attende per ridarci pace, conforto e speranza. 

IL MIO IMPEGNO: EVANGELIZZARE CON IL CANTO

Molte sono le persone che mi confidano i loro problemi, storie di disperazione, malattie, tracotanze e protervie, affetti disordinati, egoismi, gelosie, invidie. Alcuni escludono Dio dalla propria vita, e questo è un grosso sbaglio perchè solo lui è la sorgente dell'Amore che esplode per donarlo agli altri. Quante persone, seguendo questo filone, cadono in trappole mortali e, se non hanno riferimenti validi e coerenti, non riescono ad emergere. Ho assunto con responsabilità l'impegno di evangelizzare con il canto, e l'entusiasmo del pubblico, le confortevoli parole dei sacerdoti, le telefonate e gli inviti che mi arrivano perfino da oltreoceano, rappresentano per me un continuo input a continuare con perseveranza ed impegno serio. Ci sono ovviamente nella mia vita momenti critici, specie dovuti all'incapacità di comprendere il mio messaggio. Meno male che sono brevi momenti. Sono una figlia spirituale di Padre Pio, cercherò di essere fedele a Cristo Gesù e mi auguro di rimanere coerente alla mia scelta di vita, per non far sfigurare il mio papà ("Ti accetto come figlia spirituale a patto che non mi fai sfigurare". Padre Pio). Riguardo alle mie tournèes, ci sarebbe da raccontare: sono contenta che i gruppi di preghiera proliferano di anno in anno, che mi invitano a dare testimonianza. L'aspetto della carità per me è fondamentale; continuerò sempre a devolvere le offerte dei miei concerti alla pediatria oncologica di Casa Sollievo. Il successo dei miei canti? Storie vere che raccontano vicende personali oppure episodi accaduti che Padre Pio ha voluto musicassi. Il novello Santo desidera che io trascini le anime al Signore proprio con tale mezzo, forse perchè gli piacevano sia la musica che il canto. Beniamino Gigli, Carlo Campanini ("Al cielo, al cielo, al cielo..."). Gliel'ho promesso che continuerò a farlo, con la massima umiltà e semplicità, con dedizione e con il vero amore di figlio spirituale verso suo padre. Spero che dal cielo continui a proteggermi insieme ai miei familiari e a coloro che mi sostengono, mi sopportano e mi vogliono bene. Sarò tutta per lui!



In tutti i suoi concerti-testimonianza, 
Brunella parla della Casa Sollievo della Sofferenza,
 Opera di Padre Pio, e in particolare della Pediatria Oncologica, 
alla quale vengono devolute le somme liberamente date dai presenti.
   dalla rivista "La casa sollievo della sofferenza" n°20 (16-31 ottobre 2002)


Preghiera, poesia e canto in nome di Padre Pio
a cura di Gherardo Leone

Mi è impossibile tener dietro a tutto quello che fa, dice, scrive, Brunella Pavone. Cantautrice di ispirazione cristiana, come si presenta nel suo biglietto da visita. E subito dopo: responsabile del gruppo di preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" di Campobasso. E in basso: la sigla del suo sito Internet, quella dell'e-mail, cioè della posta elettronica, il numero del telefono fisso e quello del cellulare. Basterebbero solo tutte queste indicazioni a far capire come sia poliedrica la sua attività. L'unica cosa che non dice è la sua professione di architetto, almeno in origine praticata, ma ora non so più quanto. Per lettera, per fax, per telefono, per posta elettronica, veniamo ragguagliati dei suoi interventi a riunioni di gruppi non solo del suo Molise, ma anche di altre regioni. In cui parla: di Padre Pio; danza: correttamente, con uno stuolo di bambini; recita poesie:; le sue, tutte religiose; canta, infine: la sua passione, quella che la spinge a muoversi, viaggiare, andare dappertutto. 

LA SUA TOURNEE IN AUSTRALIA

Nella scorsa primavera in Australia, con la sua famiglia. "Per portare - come scrisse nell'e-mail inviatoci prima della partenza - agli emigrati italiani e ai fedeli d'oltreoceano, dopo l'annunzio di Sua Santità soavissima Giovanni Paolo II, il messaggio della prossima canonizzazione del colosso cappuccino: Padre Pio da Pietrelcina". Vi è rimasta dodici giorni. Con un programma preorganizzato da Maria Salpietro, di Melbourne. Che a San Giovanni Rotondo, tre anni fa, aveva sentito cantare Brunella nella sala della "Voce di Padre Pio", in occasione di un convegno dell'Accademia Internazionale Padre Pio di Lettere, Scienze ed Arti, dove lei stessa era stata premiata per una poesia. "Rimasi colpita - ci ha scritto - dalla dolcezza della sua voce, e soprattutto dall'immediatezza del messaggio che riusciva a comunicare alla platea". Divennero amiche, e da quell'incontro nacque l'idea di una tournèe in Australia. Non facile da realizzare per dei semplici devoti di Padre Pio, e non manager di spettacoli, com'erano loro. Ma la tenacia di entrambe, e tante provvidenziali circostanze favorevoli, intervenute nonostante personali vicende dolorose, hanno condotto in porto l'iniziativa. Con l'aiuto di "mio nipote Giancarlo che ha curato tutta la posta elettronica, di padre Frank Cavarra, di mia cognata Rachele Cursio, e di Ivano Ercole, della Rai e direttore di Rete Italia, è stato pianificato un nutrito programma che ha visto Brunella impegnatissima in lungo e in largo per lo stato del Victoria. Desidero ringraziare di cuore la signora Rosa Sfameni, anima nobile e bella che ha ospitato nella sua villa Brunella con la sua famiglia".

L'ACCOGLIENZA DA PARTE DEI GRUPPI

"L'accoglienza da parte dei gruppi di preghiera - continua Maria Salpietro nella sua circostanziata relazione - è stata meravigliosa". Lo vediamo nella raccolta delle relazioni che ci è stata inviata. Di cui possiamo pubblicare solo pochi stralci, con alcune foto. 

LINA DI NICOLA

"In seguito alla telefonata mi sono incontrata con Maria Salpietro e mi sono impegnata a cooperare con lei ed altre volontarie, nella ricerca di sacerdoti disposti a mettere a disposizione la loro chiesa per il concerto di Brunella. Con gioia mi sono messa subito all'opera e devo dire che ogni sacerdote interpellato ha accettato ben volentieri la mia richiesta. Nella mia parrocchia di Maria Ausiliatrice, nel quartiere di "East Brunswick", dove si è tenuto l'ultimo concerto di Brunella, e nel cui cortile è situata una bellissima statua del nostro Santo Padre Pio, sono accorsi moltissimi italiani. Tutti hanno ascoltato con interesse, commozione ed entusiasmo, le belle parole di Brunella sull'Amato Padre Pio, e gioito del suo canto: questa forma così bella di preghiera che, rivolgendosi a Dio e alla Vergine Maria, narrava la vita, la spiritualità e la santità del nostro Padre Pio. In molti abbiamo l'invito di formare gruppi di preghiera, dato che fino a ora a Melbourne ce n'è uno solo presso la chiesa di San Paolo a "Coburg". Brunella non si è stancata di ripeterci l'importanza di questi gruppi di preghiera. 

ISABELLA GUERRA

"Il 15 marzo 2002 la parrocchia di Airport West organizzò una serata con Brunella. Abbiamo invitato parrocchiani vicini e lontani. La sala parrocchiale era piena con oltre duecento persone, e Brunella con storie e canti ci ha fatto conoscere le esperienze della sua vita: una grande testimonianza di fede. Il suo messaggio: la preghiera e il Santo Rosario sono l'essenza della nostra vita".

FRANK DOMPIETRO 
(Presidente dello Spinete Social Club Traralgon)

"A nome di tutta la comunità molisana d'Australia, ed in special modo quella Spinetese, ringrazio Brunella di tutto cuore per essere venuta in Australia a portarci la parola del Signore e la benedizione di Padre Pio. Sono sicuro che ha lasciato in tutti noi un ricordo bellissimo. I primi molisani emigrarono in Australia verso la fine degli anni '40 con qualche isolato caso prima di allora. I rientri in patria sono stati pochi e sporadici, e dopo oltre cinquant'anni di vita vissuta in ambienti totalmente diversi, specie ai primi tempi, la fede, quella vera, si è affievolita, fino in alcuni casi ad essere dimenticata. La presenza di tutti quei devoti al concerto di Brunella, nella chiesa di San Michael, qui a Traralgon, devo essere sincero, mi ha sorpreso. Il parroco, Padre Pita, australiano, ha detto che Brunella si è comportata come una missionaria. Abbiamo cominciato a riflettere sul messaggio di San Pio da Pietrelcina". 
(Stralci da una lettera)

MARIA GIARDINA

"Quello che tanto ci sta a cuore è che anche a Melbourne si devono promuovere gruppi di preghiera dedicati al Santo Padre Pio. L'abbiamo promesso, e speriamo che riusciremo a formarlo anche nella nostra parrocchia. E' grande la gioia di sapere che abbiamo un intercessore così potente che raggiunge il Signore con facilità: San Pio".

TONY CURSIO

Sono Tony Cursio di S. Marco in Lamis (FG), risiedo da tre trent'anni a Melbourne in Australia e la mia professione è quella di cantante, cantautore e musicista. Partii per l'Australia a quindici anni insieme a tutta la mia famiglia lasciando l'Italia a causa dell'estrema povertà della nostra situazione economica, storia comune a molte famiglie italiane nel primo dopoguerra. Fu proprio sulla nave che ci portava in Australia che nel giorno della festa della mamma cantai, dedicando a tutte le mamma, il famoso canto "Mamma". Tra i viaggiatori c'era un musicista che, dopo avermi ascoltato ed aver apprezzato le mie doti naturali, prese a cuore la mia situazione iniziandomi egli stesso allo studio della musica e del canto. Frequentai la scuola di musica e subito dopo incominciai a dare concerti e a organizzare spettacoli che coinvolgevano cantanti affermati provenienti da ogni parte del mondo. lo scorso mese di Settembre vidi in televisione un programma in onore di Padre Pio, che veniva trasmesso da S. Giovanni Rotondo. Subito pensai: "Che cosa strana! Io sono di S. Marco in Lamis, ho conosciuto Padre Pio sin da piccolo e, non ho mai fatto niente per Lui". Dopo un paio di giorni mi telefonò la poetessa Maria Salpietro, siciliana e residente da tanti anni a Melbourne. Maria mi disse che sarebbe venuta in Australia la cantautrice Brunella Pavone per una serie di concerti in onore di Padre Pio ed a tale proposito mi chiese di collaborare con lei. Ricordai all'istante la riflessione che avevo fatto i giorni precedenti ed accettai dicendo: " ...che strana coincidenza".Subito dopo l'arrivo di Brunella a Melbourne, Maria mi telefonò per presentarmi Brunella che mi salutò molto cordialmente facendomi sentire a mio agio. Ci raccontammo le nostre storie, e ci demmo appuntamento per i giorni seguenti. La conobbi di persona la sera del suo terzo concerto, io stesso volli presentarla agli spettatori, con grande loro sorpresa. Mi stupì tanto ascoltarla. Quella piccola donna riusciva a trasmettermi gioia, pace e serenità. Rimasi molto colpito dall'entusiasmo del pubblico che conosco molto bene; toccai con mano come, Brunella, con la sua semplicità, calamitasse l'attenzione e la partecipazione di tutti i presenti. Alla fine del concerto, le proposi di fare un lavoro insieme e le chiesi anche di scrivere ciò che le veniva in mente, lasciandosi guidare dall'emotività del momento. La sera successiva ci incontrammo nella mia casa che è anche studio di registrazione audio. Finimmo per comporre insieme un canto dal titolo: "O Padre Pio, scelto da Dio". I miei figli David e Adamo al pianoforte e alla chitarra, il figlio di Brunella, Arnaldo con l'armonica studiarono la base con l'arrangiamento; a mezzanotte registrammo le voci e alle tre di mattina, stanchi ed esausti, terminammo il lavoro. 

ARGENTINA, CANADA E IL SUO MOLISE

Questo il viaggio in Australia di Brunella. Lo scorso anno era stata in Canada. E nel 1999 in Argentina. Senza contare i numerosi interventi nei gruppi di preghiera italiani, soprattutto nel suo Molise. Di cui citiamo, quelli notificatici ultimamente. A Pietracatella, in provincia di Campobasso, un concerto di testimonianza in onore di Padre Pio, il 25 maggio. Il 23 giugno, a Forcella di Pescosolido, serata organizzata dal gruppo di preghiera "Maria Santissima di Pompei", guidato da Simone Gabriella, che così ci ha scritto: "A questa serata sono intervenuti molti gruppi di preghiera dislocati nelle varie zone della diocesi di Sora, Aquino e Pontecorvo. Tutta la comunità di Forcella ha partecipato con grande impegno spirituale all'appuntamento. Subito dopo il "concerto-testimonianza" abbiamo partecipato alla Santa Messa. Per concludere in bellezza ci siamo recati sul sacrato della nostra chiesa, dove regna sovrano un bellissimo monumento dedicato a San Pio, ed abbiamo concluso tutto ciò con la preghiera della pace. A questo punto non poteva mancare il volo dei colombi come simbolo di speranza e di pace". L'8 giugno a Giovinazzo, nella parrocchia "Maria Santissima Immacolata". "Abbiamo avuto la gioia di accogliere tra di noi Brunella Pavone - ci ha scritto il parroco don Giuseppe Milillo. La sua testimonianza e i suoi canti hanno suscitato nell'anomo di numerosi presenti nell'Auditorium "Don Tonino Bello" sentimenti di profonda riflessione, di commozione e ammirazione. La sua è stata una catechesi che ci ha invitati a riflettere sull'amore di Dio, della Vergine e la venerazione a Padre Pio. Parole e canto, semplici e commoventi, di profonda fede. Durante la serata è stata raccolta una somma per il reparto di pediatria oncologica della Casa Sollievo della Sofferenza". 
                                                                                                                
(Stralci da una lettera)
                                                                    
dalla rivista "La casa sollievo della sofferenza" n°20 (16-31 ottobre 2002)

Un anno meraviglioso

I gruppi di preghiera sono una scuola di formazione, sono l'occasione propizia per trasmettere valori spirituali, per scambiarsi un'esperienza di fede e per cooperare cristianamente. Il nostro, guidato da Brunella Pavone, rispecchia queste finalità: infatti negli incontri settimanali continua il suo cammino di formazione spirituale, intensificando momenti di preghiera e di catechesi con la lettura di pagine del libro di Padre Marciano Morra "Maria fonte di luce e di vita" e del dottor Sanguinetti "L'Opera di Padre Pio, canto d'amore e di speranza" e con la meditazione e la riflessione su vari temi. L'anno 2001 nel nostro gruppo c'è stata anche un'iniziativa molto simpatica: la nascita di un giornalino mensile, distribuito gratuitamente, alla cui stesura hanno contribuito tutti gli aderenti al gruppo. Si sono affrontati, tra l'altro, vari argomenti tratti dalle pagine della vita di alcune figlie spirituali di Padre Pio come Raffaellina Cerase e Cleonice Morcaldi. Dopo i tristi momenti dell'11 settembre è iniziata un'altra bella esperienza, che continua tuttora: ci ritroviamo ogni sabato pomeriggio preso la chiesa della Libera per un'ora di adorazione eucaristica, seguita dalla recita del santo rosario e da preghiere e letture che hanno come tema la pace. E' diventato questo un incontro molto sentito, che vede il sabato la chiesa stracolma di fedeli. L'attività del nostro gruppo è stata improntata anche alla realizzazione di molti pellegrinaggi, anche questi necessari perchè sono comunque cammini di conversione, cammini di fede durante i quali si vivono momenti di pace interiore. Tra questi ricordiamo quello di febbraio a Pietrelcina e a Pompei, dove abbiamo portato i doni della Befana agli orfanelli, a Frigento presso il santuario della Madonna del Buonconsiglio, nel mese di maggio quello a Cascia, Assisi e monte della Verna sotto la guida di don Raffaele Bove e quello a Castelpetroso in occasione del secondo raduno dei gruppi di preghiera del Molise organizzato dal nostro gruppo. E' stata quest'ultima una giornata di forte spiritualità, grazie alla presenza di Padre Marciano Morra, segretario generale dei gruppi di preghiera, e di padre Gerardo di Flumeri. C'è stato poi il viaggio a Roma dove, nell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano, è stata accolta la Madonna della Libera, la "Madonna di Pietrelcina" tanto cara a Padre Pio. Ci sono stati in quella giornata momenti forti di catechesi con interventi di padre Marciano, di monsignor Ruotolo, di Brunella Pavone che ha trattato il tema "Padre Pio e la Madonna" e di altre personalità che hanno incoraggiato i gruppi di preghiera a continuare nel loro cammino per essere fari di luce e di amore così come voleva Padre Pio. A tutti questi pellegrinaggi bisogna aggiungere i numerosi viaggi fatti a S.Giovanni Rotondo come quello di maggio alla presenza del cardinale Ersilio Tonini, quello di giugno con la visita alla Casa di riposo e al reparto di Pediatria oncologica, quello di luglio in occasione del convegno dei gruppi di preghiera, la veglia del 23 settembre che coinvolge ogni anno sempre tante persone (quest'anno ben 14 pullman), molte delle quali entrano a far parte del gruppo. In occasione del pellegrinaggio di novembre c'è stata anche la Via Crucis per la pace e la visita a Monte Sant'Angelo. 

                                                                                                                              (Dalla relazione del gruppo)
                                       
dalla rivista "Gruppi di preghiera" di settembre

Un concerto in onore di Padre Pio al teatro "Ariston" di Campobasso
O mio Gesù, a te grazie! (il 1°concerto di Brunella Pavone)
di don Angelo Spina

«Domenica, con il tiepido sole primaverile, sbocciava nel giardino della Chiesa un fiore: il beato Pio da Pietrelcina. Tutto il mondo ha gioito per la sua beatificazione. Il Molise ha accolto l'umile frate più volte nei suoi conventi, come studente nel convento di San Nicandro a Venafro (Isernia), al convento Santa Maria del Monte a Campobasso, al convento di Sant'Elia a Pianisi...».

Mentre le luci si smorzavano nella sala gremita di gente, l'attenzione veniva catturata dal faro che illuminava il sipario del palco. La serata del concerto di Brunella Pavone - il 7 maggio scorso, nel teatro «Ariston» di Campobasso - veniva aperta dal presentatore con queste parole: «Domenica, con il tiepido sole primaverile, sbocciava nel giardino della Chiesa un fiore fresco, puro, bellissimo: il beato Pio da Pietrelcina. Tutto il mondo ha gioito per la sua beatificazione. Il Molise ha accolto l'umile frate più volte nei suoi conventi, come studente nel convento di San Nicandro a Venafro (Isernia), al convento Santa Maria del Monte a Campobasso, al convento di Sant'Elia a Pianisi. Dovunque il beato Pio è passato ha sconvolto le coscienze e consolato i cuori. Brunella Pavone è stata fortemente toccata dalla figura del frate di Pietrelcina che è rimasta uno dei punti fermi della sua vita. Ha inciso due audiocassette: il ricavato dell'ultima incisione, unito all'incasso della serata all'Ariston, è stato devoluto interamente per la canonizzazione di Padre Pio e per il reparto di pediatria oncologica della Casa Sollievo della Sofferenza».Il sipario si apriva con calma e solennità; al centro, luminosa e imponente, emergeva la statua in bronzo di Padre Pio che suscitava in tutti gioia, subito tradotta in un fortissimo applauso. Brunella iniziava il concerto con il primo brano: «O mio Gesù, a te grazie ! ». I diversi brani - O Maria dolce mamma; O Pietrelcina; Siamo giovani ardenti; Mamma nostra sei tu; In te Signor; San Giovanni Rotondo; O Mamma Immacolata; O Padre Pio, padre amatissimo; Pace e bene!; O Mamma bella; Auguri padre a te; Buonanotte mio caro papà - venivano intervallati da testi recitati e da balletti eseguiti dalla scuola di danza «Renato Greco Dance Studio» di Tiziana Carano. Momenti densi di riflessione hanno caratterizzato la serata . In rappresentanza della Casa Sollievo della Sofferenza è intervenuto il dottor Giuseppe Gusso che, oltre a dare un profilo biografico di Brunella, ha fatto cogliere la profondità umana e spirituale di Padre Pio destando in tutti interesse e commozione. Il professor Paolucci, del reparto di oncologia pediatrica, ha evidenziato l'impegno della medicina e della scienza a favore della persona umana e soprattutto dei bambini, aprendo scenari di speranza per il prossimo futuro. Padre Marciano Morra, segretario generale dei gruppi di preghiera di Padre Pio, ha saputo con humour presentare fatti e aneddoti facendo cogliere aspetti della personalità del Beato Padre Pio in un modo nuovo. Un pubblico attento ha gustato il concerto e la serata, che rimarrà indimenticabile per la città di Campobasso. Brunella, con emozione e semplicità non ha solo cantato, ma ha pregato. Ha cantato il suo amore al Signore, a Padre Pio. Una varietà di canti dai quali si è percepito tutto un cammino spirituale che parte da una«conversione» per approdare ad una scelta totale e definitiva di vita ordinata alla gloria di Dio Padre misericordioso. Musica, canto, riflessione, tutto riuscito alla perfezione e questo grazie al pubblico, alla famiglia De Benedittis che ha messo a disposizione il teatro Ariston, ai tecnici Antonio e Tony, a Silvio Boron per le luci, ad Antonio Presutti e signora, a Rosario Presutti, alla scuola di Danza di Tiziana Carano e a tutte le ragazze, al maestro Pierluigi Armagno, arrangiatore dei brani della prima e seconda audiocassetta, a Tiziana de Santis, direttore artistico, a don Angelo Spina che ha presentato, e a Brunella che ha fatto risuonare le parole di Padre Pio: «Unisciti agli angeli per lodare Dio in cielo».

                                                                                            (Casa Sollievo della sofferenza 1-15 settembre 1999)

Concerti di Brunella Pavone
Per i bambini dei reparti  dell'ospedale di Padre Pio

Brunella Pavone, molisana di Campobasso, di professione architetto, cantautrice per vocazione, è attivissima nel compito che si è prefisso da tempo di divulgatrice della spiritualità di Padre Pio con i suoi talenti e con il suo operato inesausto. Il 16 febbraio scorso ha tenuto un concerto dedicato al Beato Padre Pio nella sala convegni della Casa Sollievo della Sofferenza, a sostegno particolare della Ematologia e Oncologia Pediatrica dell'Opera di Padre Pio. Il presidente vescovo Monsignor Riccardo Ruotolo le ha rivolto il saluto e un pensiero di gratitudine. Il 23 luglio a Guglionesi, nel Molise, alla fine della riunione del gruppo di preghiera «San Francesco d'Assisi», come da relazio del direttivo del gruppo, "la signora Brunella ci ha reso partecipi della sua testimonianza, diventata scuola di vita e di preghiera, secondo i desideri del Beato Padre Pio". A Bojano, sempre nel Molise, nel corso di una settimana di festeggiamenti presso la casa di riposo cittadina, presenti tra gli altri una cinquantina di italo-canadesi, ha tenuto un concerto con il ricavato devoluto al reparto di Oncologia Pediatrica della Caa Sollievo della Sofferenza. Ha partecipato a numerose manifestazioni in varie paesi della provincia di Campobasso e di Isernia: a Vinchiaturo, in occasione dell'inaugurazione del monumento a Padre Pio; a Longano, nella chiesa madre; a Busso; a San Martino in Pensilis, a Bojano; a Isernia.

                                                                                                   (Casa Sollievo della sofferenza 1-15-ottobre 2000)

A San Giovanni Rotondo
CANTI, DANZE E POESIE NEL NOME DEL BEATO PADRE PIO
Il 16 Febbraio scorso, nella sala convegni della Casa Sollievo della Sofferenza, a San Giovanni Rotondo, Brunella Pavone ha tenuto un concerto per i degenti ed i loro familiari, dedicandolo in particolare ai bambini ed a Padre Marciano Morra - Segretario generale dei Gruppi di preghiera - in occasione del suo compleanno. La devozione della cantante di Campobasso, si è espressa ancora una volta in limpide note ed accenti sinceri. Oltre ai brani eseguiti nella tradizionale forma concertistica, tra i quali "O mio Gesù, a Te grazie!", che da il nome alla raccolta della cantautrice, il pubblico ha potuto gustare alcune canzoni arricchite dalle coreografie del Centrodanza di S. Giovanni Rotondo, diretto da Rita Ripoli. "Che felicità", "Angiolino" e "Buonanotte, mio caro papà" - questi i tre titoli in cui alla musica e alla voce si è unita la danza - sono risultati altrettanti momenti di particolare gioia e lode al Signore, per i doni che elargisce a tutti noi attraverso i suoi frati, che la cantante cita più volte nella sua opera creativa, sempre ispirata alla sua esperienza autentica di conversione e di amore in nome del Beato Pio da Petrelcina. Anche la lettura dei brani "Diletta figlia mia " e "O Dio d'amore", i cui testi sono stati recitati nella loro semplice essenzialità da una delle "voci" di Radio Tau - la Voce di Padre Pio, ha contribuito a creare quel clima di preghiera e testimonianza che è una caratteristica fondamentale dello stile e dell'agire di questa figlia spirituale di Padre Pio. Resta da ricordare che la cantautrice quel giorno festeggiava il suo compleanno: per l'occasione a lei sono giunti gli auguri dei tanti presenti in sala tra cui (oltre al già citato padre Marciano), padre Gerardo Di Flumeri, direttore spirituale di Brunella Pavone, Mons. Riccardo Ruotolo, Mons. Giuseppe Ruotolo, fra Lorenzo Orecchia, fra Angelo Guida, il prof. Giuseppe Gusso, il prof. Paolo Paolucci ed altri. 
                                                                                                        Maria Pia Picciafuoco
                                                                                      
                 (Estratto da Casa Sollievo della sofferenza )

A Campolattaro (BN)
Una visita gradita
Il 12 Febbraio scorso, alle ore 16, nella chiesa di San Sebastiano in Campolattaro (BN), la signora Brunella Pavone, figlia spirituale del Beato Padre Pio, ha incontrato il locale Gruppo di preghiera di Padre Pio. Erano presenti le autorità del paese e alcuni Gruppi di preghiera dei centri limitrofi. La signora Pavone, nella sua semplicità piena di tanto amore verso Dio, si è rilevata una consigliera preziosa, una guida morale per la piccola comunità, fatta di gente semplice e mite, ancora in via di formazione spirituale, in cerca di una fonte dalla quale attingere coraggio e forza per continuare il cammino di fede iniziato.La sua presenza ha fortificato tutti moralmente. Le sue testimonianze, la sua attività ormai tutta dedita al prossimo, ha fatto capire come vanno affrontate le quotidiane difficoltà e come bisogna vivere, con intensa spiritualità, la vita di gruppo, che non è soltanto stare insieme, pregare e salutarsi, ma realizzare un rapporto profondo di solidarietà e di comunione fraterna.
                                                                                                                         Nicole Loredana Nardone
                                                                                      
(da Voce di Padre Pio, Anno XXXI- 5 Maggio - 2000 )

Brunella Pavone: cantautrice e apostola
Canto per aiutare il prossimo comunicando speranza e fede.
Brunella Pavone di Campobasso è instancabile nella sua molteplice attività nel mondo di Padre Pio e dei gruppi di preghiera, come organizzatrice di concerti-testimonianze, pellegrinaggi del suo gruppo di preghiera «Del Santo Rosario ed altre iniziative benefiche. Da un suo intervento a Busso, Campobasso, all'inaugurazione del monumento a Padre Pio, il 6 agosto scorso, riprendiamo un brano che è come la presentazione della sua attività. «Io credo che ogni uomo ha una vocazione e che il Signore chiama tutti. Siamo noi che dobbiamo saper rispondere a questa sua chiamata e offrire le nostre capacità affinché possano essere utili per gli altri. Oggi sento che la mia chiamata si manifesta nell'essere moglie, madre, terziaria francescana, figlia spirituale di Padre Pio Pio e cantautrice di ispirazione cristiana. Io canto e le mie canzoni nascono come mezzo per aiutare il prossimo nell'avvicinarsi a Dio comunicando speranza, fede e amore nei confronti di chi soffre, di chi è alla ricerca di Dio, di chi ha bisogno di una parola d'a more». Nella sua attività poliedrica, ha avuto anche il tempo di fare un libro: «Una vita attraverso le immagini - Documentazione fotografica del Gruppo di Preghiera "Padre Pio del Santo Rosario" (pro-vocazioni sacerdotali e religiose)».È un condensato di tutta la sua vita di cristiana, di artista, di devota di Padre Pio aderente ai suoi gruppi di preghiera. Molte immagini: con il Papa, con prelati e religiosi tra cui i confratelli di Padre Pio, e con familiari e amici. Foto dei concerti, dei pellegrinaggi, di tutto ciò insomma che fa parte della sua vita dinamica e generosa. Vi sono anche sue composizioni, lettere, riflessioni. Ricordiamo anche che ha prodotto una apprezzata audiocassetta con i suoi canti spirituali dal titolo: «O Padre Pio, Padre amatissimo».

                                                            
     estratto dal n. 23-24 (Dicembre2000) 

In viaggio all'estero
In concerto tra i gruppi di preghiera del Canada per onorare Padre Pio
                         
Nello scorso mese di aprile i Gruppi di preghiera delle varie località del Canada hanno vissuto incontri particolari di spiritualità nel clima di Padre Pio, con la gradita presenza di Brunella Pavone, giunta da Campobasso a portare con i suoi canti una testimonianza di amore e devozione allo stimmatizzato del Gargano. Il fitto programma di incontri è stato organizzato da padre Michele Perrella, che dalla Diocesi di Bojano-Campobasso è passato dal 1969 alla Diocesi di Toronto in Canada, al servizio degli emigrati Italiani. Grande partecipazione e calorosa accoglienza è stata riservata alla cantautrice negli incontri che dal 20 al 29 aprile si sono susseguiti presso il Gruppo della chiesa del "Santissimo Rosario" di Thorold, costituitosi nel 1988; tra i devoti della chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Mississauga; nel gruppo "Padre Pio" in Maple di Vaughan, fondato nel 1997 nella Chiesa di S. Davide; nel Gruppo "Amici di Padre Pio" di Toronto, fondato nel 1986, numerosissimo e molto attivo anche nelle iniziative caritative; nel Gruppo della Chiesa di "St. Margareth Mary" in Woodbridge, nato il 23 settembre 1999 sotto la guida del parroco Monsignor John Iverinci; nei Gruppi delle parrocchie di S. Antonio di Padova ad Hamilton e della Madonna del Carmine a Montreal. 

                                                                                                      
estratto dal n. 15-16 (Agosto 2001)

A Cinzano d'Alba (Cuneo)
Tre giorni nel nome di Padre Pio per il secondo anniversario del gruppo.
Nei giorni 16, 17 e 18 marzo 2001 la nostra unità pastorale comprendente le parrocchie di Santa Paola della frazione Cinzano; San Vittore Martire della frazione Pollenzo; Beata Vergine del Buon Consiglio della frazione Macellai; Maria Vergine Assunta di Santa Vittoria d'Alba; Santi Giorgio e Donato di Pocapaglia - ha festeggiato il secondo anniversario della costituzione del nostro gruppo di preghiera «Regina del Santo Rosario» avente sede nella parrocchia di Santa Paola in Cinzano e con la direzione spirituale del parroco don Agostino Garabello. Gli incontri programmati hanno visto l'attesa partecipazione di padre Ludovico Cocola, frate cappuccino di S. Giovanni Rotondo e della cantautrice di Campobasso Arch. Brunella Pavone, terziaria Francescana, molto attiva per l'opera di Padre Pio. Durante l'incontro mensile, anticipato per l'occasione a venerdì sera 16 Marzo, padre Ludovico ha partecipato alla recita del rosario ed alla preghiera di guarigione per gli ammalati; al termine ha presieduto la santa Messa, parlando, al momento dell'omelia, sul tema "Padre Pio e S. Francesco: confronto e similitudini tra il Gargano ed il monte della Verna". La giornata di sabato 17 marzo è stata dedicata alla visita degli ammalati delle parrocchie, portando loro parole di conforto e l'esempio di Padre Pio che per oltre 50 anni è stato abbracciato alla croce di Gesù Cristo, sicuro di far la volontà del Padre che è nei cieli per il bene dei fratelli. Al pomeriggio è stata visitata la casa di accoglienza per anziani del comune di Pocapaglia, creata e gestita amorevolmente dal parroco don Aldo Molinaris. Durante la visita il nostro gruppo di preghiera ha fatto dono di un'attrezzatura appositamente fatta costruire in acciaio, come da indicazioni della casa di accoglienza. Alle ore 17.00, insieme al parroco don Carlo Franco, padre Ludovico ha concelebrato la santa Messa nella parrocchia Beata Vergine del Buon Consiglio della frazione Macellai, suscitando nei presenti, con le sue parole semplici ma profonde, intensi attimi di riflessione e di riscoperta gioia interiore. La celebrazione è stata allietata da un canto di Brunella Pavone. A conclusione di questa intensa giornata, alle ore 20.30 nella parrocchia si S. Vittore Martire della frazione Pollenzo, si è svolto il concerto - testimonianza di Brunella Pavone. I suoi melodiosi canti, tutti dedicati alla figura dell'amato Padre Pio ed alla sua instancabile opera, sono stati intervallati da momenti in cui l'attenzione dei presenti è stata attratta da semplici riflessioni su esperienze di vita quali la famiglia, il lavoro, l'impegno sociale, i bisognosi e gli ammalati. Grazie alla spontaneità e ferma convinzione delle testimonianze presentate, la cantautrice ha saputo trasmettere ai presenti, anche ai bambini, il messaggio dei punti focali della parola di Gesù, facendo comprendere meglio con i suoi canti quanto può essere dolce e melodioso, impetuoso e travolgente come un fiume in piena, l'amore con cui Gesù Cristo ha toccato il cuore degli uomini, per i quali ha sofferto fino all'estremo sacrificio. Il momento più dolce è stato quando, ai piedi dell'altare, la cantautrice ha radunato tutti i bambini presenti, insegnando loro ad accompagnare anche ritmicamente la canzone finale del concerto. Le offerte raccolte durante la serata sono stata donate al reparto di oncologia pediatrica della Casa Sollievo della Sofferenza. Al termine del concerto molti sono stati gli applausi e gli incontri con le singole persone per una parola di conforto e di preghiera. Le celebrazioni per questo secondo anniversario si sono concluse Domenica 18 marzo con la santa Messa nella parrocchia di Santa Paola in Cinzano, concelebrata dal parroco e direttore spirituale del gruppo don Agostino Garabello e da padre Ludovico Cocola. 

                                                                                                 Enza Cogno
                                                                                                
estratto dal n. 15-16 (agosto 2001)

Raduno dei Gruppi del Molise nel Santuario di Castelpetroso
Con Padre Pio nel nuovo millennio sorretti da Maria Santissima.
Il 27 maggio scorso presso il santuario dell'Addolorata di Castelpetroso (IS) si è tenuto Il Raduno dei Gruppi di preghiera di Padre Pio nel Molise, organizzato dall'infaticabile Brunella Pavone. È una luminosa e tiepida domenica di maggio, mese tutto mariano. In mattinata arrivano i Gruppi del «S. Rosario» di Campobasso, di Pratola Serra (AV), di Guglionesi (CB), di Monteroduni (IS) e alcuni rappresentanti di Venafro, Isernia, Longano, San Martino in Pensilis, Busso, Matrice, Termoli e Sessano del Molise. Sono presenti, inoltre, tantissimi altri pellegrini, fra i quali spicca un folto numero di giovani (venuti a piedi da Isernia con don Vincenzo Chiodi, parroco della cattedrale), da Napoli, Latina, Benevento, Cassino e da altri paesi viciniori molisani e campani. Conosciamo anche due coniugi scozzesi: Joe ed Emilia Bonner, i quali fanno parte del gruppo di Newmains in Scozia. Il rettore del santuario, padre Michele M. Iorio, saluta ed accoglie tutti con la sua parola illuminata e pacata. Poi accompagna i fedeli per la pia devozione della «Via Matris», lungo le pendici della montagna santa, per illustrare e contemplare i sette dolori della Mater divina. A mezzogiorno la santa messa concelebrata dai sacerdoti presenti e presieduta dal vice postulatore della causa di Padre Pio, padre Gerardo Di Flumeri. All'offertorio l'omaggio floreale alla Madonna, regina della primavera celeste. Dopo il pranzo al sacco, nella sala del «Villaggio di Maria» c'è la recita del rosario meditato con testimonianze commentate da don Agostino Lauriola, parroco di Monteroduni (IS). Al saluto affettuoso e fraterno di padre Gerardo, che assicura la canonizzazione del «nostro Beato» a breve scadenza fa seguito una conferenza di padre Marciano Morra, Segretario generale dei Gruppi di preghiera. Il tema è: «Con Padre Pio nel nuovo millennio, sorretti da Maria Santissima, "stella della nuova evangelizzazione"». Viene evidenziato che il «Gruppo» non è solo uno strumento atto alla propagazione della preghiera, bensì anche della carità; non ha solo lo scopo di riunire i fedeli mensilmente per pregare insieme ed ascoltare la parola di Dio, ma anche di metterla in pratica con l'aiuto morale e materiale ai piú deboli, ai «diversi», ai poveri, ai piú piccoli, ai diseredati, agli sfiduciati, a chi lotta nelle tenebre e nella disperazione. Al cader del sole tutto termina con la promessa di diventare migliori, di rivederci l'anno prossimo ancor piú numerosi e con un forte applauso a quanti hanno collaborato per farci godere un'indimenticabile giornata, ricca di spiritualità e di fraternità, di grazia e di "paradiso".

                                                                                                                                                                                                        Ida Notte
                                                                                                                   
estratto dal n. 15-16 (agosto 2001)

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