Un misterioso profumo di rose
In seguito ad una caduta, mio fratello battè più
volte la testa sui gradini di una scalinata e riportò un'emoraggia cerebrale.
Al "pronto soccorso" arrivò praticamente in coma di terzo grado. Qualche mese
prima avevo avuto modo di sfogliare un numero della rivista " Voce di Padre
Pio" e, poiché mi era piaciuto moltissimo, sottoscrissi l'abbonamento ed ebbi
un'immaginetta del Santo di Pietrelcina. Nel momento in cui mio fratello venne
trasferito nell'ospedale di Campobasso, in quanto pensavano di dover ricorrere
ad un intervento chirurgico, misi quell'immaginetta di Padre Pio sotto il suo
cuscino e pregai con fede chiedendo al caro Padre di evitargli il peggio.
Quando il paziente giunse al nosocomio del capoluogo molisano, il chirurgo
riscontrò che l'emoraggia si era arrestata. Seguirono due settimane di
sofferenze, di angoscia e di intense preghiere. I medici temevano
l'irreparabile, ma io ed i miei familiari, recitando il Santo Rosario davanti
ad una statua di Padre Pio, continuavamo a nutrire speranze di guarigione. In
un negozio, su di una parete, mentre ammiravo un quadro del venerato Padre, un
giorno avvertii un misterioso profumo di rose. Non riuscii a scoprirne la fonte
e pensai ad un segno del Cielo. Infatti, di questo si trattava! Appena
raggiunsi l'ospedale, seppi che era proprio in quel momento che mio fratello
era uscito dal coma e si avviava verso la normalità. Di tutto ringrazio ancora,
con indicibile commozione, San Pio da Pietrelcina Concetta Minieri Lamella
Termoli (Campobasso) estratto da "Voce di Padre Pio"
Pericolo di vita In seguito ad alcuni malesseri, mi sottoposi ad un
elettrocardiogramma. Il cardiochirurgo, avendo accertato che avevo un'anomalia
all'aorta, sentenziò: "E'necessario un intervento immediato. Pericolo di
vita!". Venni ricoverata in uno stato di comprensibile angoscia. Io e mia
madre, letteralmente sconvolte, elevammo preghiere e suppliche a Padre Pio.
Scrissi anche una lettera ai frati di San Giovanni Rotondo affinché si
unissero, sulla tomba del Santo, alle nostre preghiere. Una notte mia madre
sognò il venerato Padre, che le disse: " Non piangere più. Aiuterò tua
figlia!". Poi poggiò sul tavolo una piccola immagine sacra e le raccomandò di
consegnarla a me. Dopo due giorni ci fu una visita di controllo. Con grande
stupore sentii dire dal cardiologo che l'intervento chirurgiconon era più
necessario. Esprimo la mia gratitudine al grande santo di Pietrelcina. Quando
prima mi recherò sul Gargano per deporre sulla sua tomba tutta la mia
riconoscenza.
Rosa Comignoli Fossano Cuneo "Voce di Padre Pio"
|