Testimonianze di gratitudine e piccoli suggerimenti

Nelle mani di Padre Pio

2 Cor 1,3-5
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.

Antonella Instano Rivellini. Trenta anni. Giovane mamma già di due bimbi. Alla sua terza gravidanza l'incontro con Padre Pio. Giunta al sesto mese tutto sembrava procedere ai ritmi della normalità. Ma non è stato così. Da un'ecografia, che doveva essere uno dei tanti controlli di routine, è venuta fuori la triste notizia. La bambina che portava in grembo era colpita da una rara malformazione, quella di Arnold Chiari, malattia che si associa alla spina bifida. Un bambino che nasce con questa malformazione ha vita breve. Muore da lì a poco.
"E' per questo - racconta con gli occhi velati di commozione la giovane mamma - che i medici mi consigliavano l'aborto. Ma io non me la sentivo. Ero al sesto mese. Ero già mamma di quella creatura.
Avevo l'impressione di crollare, ma ho tenuto duro, ho pregato tanto. La mia amica Brunella Pavone, che prima di allora conoscevo solo per sentito dire, mi ha consegnato un guanto. Il guanto di Padre Pio. Adagiato sul mio pancione ha fatto sì che la bimba si muovesse, si girasse. È importante precisare che il mio incontro con Brunella è avvenuto il 16 giugno, giorno in cui ricorre l'anniversario della canonizzazione di Padre Pio. Brunella mi incoraggiava e prontamente piena di fiducia mi ripeteva che senz'altro Padre Pio mi avrebbe aiutata con una grazia per la mia bambina. D'altronde Padre Pio è diventato Santo proprio per la guarigione di un bambino, il piccolo Matteo Pio Colella che aveva ben sette organi tutti compromessi, quindi pensavo che non avrebbe mai potuto dire di no ad un miracolo per un altro bambino. Brunella ci è stata molto vicina e continuava a ripetermi che insieme a mio marito e agli altri miei figli dovevo recitare continuamente il Rosario. Ho ricevuto una benedizione da Padre Pio. E' per questo che mi sono recata a S. Giovanni Rotondo già due giorni dopo il mio incontro con Brunella per una visita di controllo da un ginecologo presso la Casa Sollievo. Quel medico dopo aver visto tutti i miei documenti clinici continuava a ripetersi e a ripetermi che ci voleva solo un miracolo. In quello stesso giorno sempre a San Giovanni Rotondo, mi sono recata da un missionario brasiliano che, al solo guardarmi, ha affermato che c'era stata un'intercessione di Padre Pio. Il miracolo era avvenuto. Mi ha detto che la bimba sarebbe stata meglio. Dalla successiva risonanza magnetica sarebbe risultato infatti nettamente migliorato il quadro clinico, anche se continuava a mancare una piccola parte di corpo calloso. Ma io ho continuato a pregare con il prezioso supporto di tutto il gruppo di preghiera del S. Rosario di Campobasso. Tre mesi fa è nata Maria Pia. E' nata anche con quella parte di corpo calloso che prima non era presente; è più sottile della norma, ma c'è. Anche i medici parlano di un caso straordinario, perché sostengono che quella parte o si forma nei primi mesi di gravidanza o mai più. Anche il cerveletto di Maria Pia c'è ed è in sede con dimensioni normali".
Padre Pio si rivolge all'anima delle persone. L'inclinazione dell'anima verso Padre Pio si fa persuasione fondata. E la sottile linea di confine tra credenza e certezza fa sì che lo sguardo intenso e profondo di Padre Pio ti penetri. Gli occhi di Padre Pio hanno penetrato anche la quotidianità di Mariagiuseppa Fusco. Insegnante ormai in pensione, visto che la signora di San Martino in Pensilis, completamente devota a Padre Pio, ha da poco festeggiato i suoi 100 anni. La voce del suo racconto oscilla tra tenerezza e saggezza.
"Ho conosciuto Padre Pio la notte del 13 dicembre 1922. Mi ha folgorato. E con lui ho vissuto fino alla sua morte. Ero a San Giovanni Rotondo quando è venuto a mancare. La mia vita l'ho divisa tra la scuola e la carità. Appena potevo, scappavo a San Giovanni Rotondo per stare con Padre Pio. Mi diceva sempre che non era necessario che io parlassi tanto, perché lui aveva il dono della scrutazione dei cuori. Aveva sempre ben chiaro il quadro della situazione dell'anima".
Particolarmente toccante è il ricordo della signora riguardo al dono della ubiquità del Santo.
"A San Martino in Pensilis non c'erano ancora tante macchine. Ne comprammo una di famiglia e i miei fratelli invitarono Padre Pio a venire in paese a visitare la nostra casa. Ma lui ogni volta ci diceva: "Eppure ci sono già stato e non ve ne siete accorti". Ma un giorno mio fratello se ne accorse. Durante una sua malattia assisteva dalla finestra ad una processione e voltandosi vide proprio Padre Pio camminare all'interno del nostro appartamento".
Il vero miracolo di Padre Pio, il primo, il più importante è portare le persone alla preghiera. Bisogna spogliarsi assolutamente dei luoghi comuni che fanno del Padre buono di Pietrelcina il confezionatore perfetto di miracoli su misura. Padre Pio non c'entra niente col fanatismo. Né tantomeno col miracolismo gratuito fine a se stesso. L'aspetto fondamentale è la preghiera. A testimoniare che Padre Pio non è soltanto il Padre dei miracoli sono le parole pacate di Franco Stabile e la gioia di Teresa Mandato che, guidati sapientemente da Padre Pio, stanno compiendo un cammino spirituale molto profondo. Dall'amore per la preghiera stanno ricevendo tanto amore e serenità.

Cristiana Di Anna d'Anchise
"Qui Donna"

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